“Frammenti di luce” è una fonte luminosa e presenta un corpo frammentato dalla luce, la quale illumina le superfici irregolari della pietra prima spaccata e poi rimontata su un basamento. La capacità di un oggetto di trasferire forma e significato sta nella natura stessa del materiale. La pietra, sottratta alla cava, prova a restituire la sua essenza attraverso il riverbero della luce custodita ed alimentata nel tempo.
“Oraculum” è la voce della pietra che dà risposta ad una interrogazione. Il corpo della seduta è lavorato da percorsi intersecati, continui lungo il mantello, creando forme simili ad occhi e orecchie. Sfruttando i tagli nel materiale, l’aria incanalata attraverso le fenditure ripercorre le superfici, talvolta lisce talvolta curve, per raccontare la storia di un luogo.
“Il fluire della pietra” è una fonte d’acqua che mette in relazione la natura della pietra, attraverso la sua crosta, e l’artificio, rappresentato dalla lavorazione della macchina. Le fessure che corrono lungo le superfici lasciano intravedere l’acqua che scorre sui piani irregolari del corpo principale.
Un blocco di pietra si sovrappone ad una porzione di crosta, lasciando scorgere attraverso dei fori la superficie ruvida del materiale sottostante e in alcuni casi la vegetazione. L’elemento sovrastante rappresenta l’artificio ed è lavorato con un disegno geometrico che ospita le sedute.